FIVET

Fecondazione in vitro e trasferimento degli embrioni (FIVET)

Come indicato dal nome, la FIVET rende possibile che gli ovuli e gli spermatozoi si incontrino al di fuori dell’utero e che si possa controllare la fecondazione.

La prima nascita da fecondazione in vitro è stata l’inglese Louise Brown, nel 1978.

Da allora decine di migliaia di bambini sono nati dalla FIVET. Negli esseri umani la fecondazione naturale avviene all’interno delle tube Falloppio, dopo un rapporto sessuale avvenuto durante il periodo di ovulazione; tuttavia per la fecondazione occorre un gran numero di spermatozoi mobili, in grado di viaggiare dall’utero alle tube, che devono essere perfettamente funzionali per riuscire a fecondare gli ovuli durante il momento dell’ovulazione.

L’interno delle tube di Falloppio è composto di tessuto, che esegue piccoli movimenti i quali consentono agli ovuli di muoversi lungo la superficie, fino a quando non incontrano lo spermatozoo. Una volta avvenuta la fecondazione, i movimenti delle tube spostano l’embrione verso la cavità uterina, dove sarà impiantato permanentemente dopo circa una settimana.

Come si esegue la FIVET?

Nella FIVET la donna viene sottoposta a una stimolazione ormonale che favorisce la crescita di un numero adeguato di follicoli. La quantità di ormoni necessari per la corretta stimolazione è “ritagliata” correttamente sulle caratteristiche di ogni donna (quali valori ormonali, età, peso..).

La crescita follicolare viene monitorizzata ecograficamente dal sesto-settimo giorno, e a livello biochimico con alcuni esami ematici.

Il prelievo ovocitaro si esegue sotto guida ecografica, con sedazione e ricovero di alcune ore. L’uomo procede alla raccolta del liquido seminale, che viene opportunamente trattato. Gli ovociti, ancora circondati dalle cellule della granulosa, e gli spermatozoi vengono posti in una piastra di coltura. Il giorno successivo è possibile osservare o meno l’avvenuta fecondazione. Dopo 3-5 giorni si trasferisce il numero adeguato di embrioni.

La FIVET garantisce la selezione naturale in quanto solo lo spermatozoo più adatto penetra all’interno della cellula uovo e non viene scelto manualmente dall’embriologo, così come avviene nella ICSI.

È importante tener presente che la FIVET non ha percentuali di fertilizzazione sovrapponibili a quelle ottenute con la ICSI.

FIVET: perché e per chi è indicata

I complicati e sofisticati meccanismi riproduttivi possono essere ostacolati da diverse patologie. Inizialmente FIVET è stata messa in atto per consentire alle donne senza tube di concepire. L’idea di base era quella di organizzare l’incontro tra ovuli e spermatozoi in laboratorio (in vitro) e contribuire in questo modo alla fecondazione, per poi trasferire l’embrione nell’utero.

Dal 1978 le ragioni della FIVET hanno continuato a crescere e non sono più limitate alle anomalie delle tube.

Secondo le linee guida della legge 40/2004 la FIVET è indicata nei casi di:

  • fattore tubo-peritoneale
  • infertilità maschile di grado moderato
  • endometriosi di III o IV grado
  • infertilità inspiegata se la IUI non ha dato risultati